La regina delle pulizie ecologiche? La cenere!

Costo zero. Basta raccoglierla dal caminetto, dalla stufa o dal forno a legna, oppure chiederla in regalo a chi la produce ma non la utilizza. La cenere è la regina delle pulizie ecologiche! 
Come sapevano bene le nostre nonne è indispensabile soprattutto per la cura della casa ma anche del giardino e dell'orto.
Ovviamente mi riferisco alla cenere che risulta dalla combustione della sola legna da ardere, senza altri componenti estranei come parti metalliche, plastica o peggio ancora. Anche la cenere del pellet può essere utilizzata alla stessa maniera, purché derivante soltanto da segatura di legno. Prima di utilizzarla dunque è bene leggere l’etichetta presente nella confezione del pellet. Essa deve riportare almeno l'origine del legno e l'eventuale presenza di leganti, nonché la loro qualità e concentrazione. In caso di presenza di leganti, di qualunque genere, l'utilizzo della cenere è escluso perché potrebbe essere nocivo.
Vediamo insieme alcuni degli utilizzi più interessanti.
Prima di tutto dovrai provvedere a raccoglierla con cura facendo attenzione a non "sporcarla" con altri componenti. Inoltre, prima di conservarla, ti consiglio di setacciarla in modo da tenere soltanto la polvere più sottile e pulita. A questo punto puoi riporla dentro un sacchetto di plastica robusto oppure, meglio ancora, in un contenitore di latta con coperchio

L'utilizzo della cenere pura
Sono moltissimi gli usi comuni della pura cenere e sono sicura che appena comincerai ad usarla, anche tu troverai tanti nuovi modi creativi di utilizzarla. Questa sostanza naturale è così preziosa anche grazie al suo alto contenuto di carbonato di sodio e carbonato di potassio, che le conferiscono un ottimo potere sgrassante. Per questo motivo il suo utilizzo puro è adatto per rimuovere anche lo sporco più ostinato, come quello dell'olio bruciato delle pentole.

Acqua e cenere
Una crema abrasiva, adatta proprio alle pulizie più importanti, si prepara mescolando cenere con qualche goccia di acqua, quanto basta per formare una cremina abbastanza compatta.
Si utilizza con l'ausilio di una spugnetta, prelevandone un pochino per volta e strofinando la parte da trattare. In questo modo possiamo pulire facilmente:

  • il barbecue
  • il grasso dalle casseruole
  • il forno 
  • il pentolame in acciaio inox
  • il camino dalle bruciature e dai residui di carbone
  • il vetro del termo-camino e del forno a legna dall'annerimento derivato dal fumo
  • possiamo rimuovere adesivi ed etichette dai vasetti in vetro o dalle bottiglie 
  • rimuovere le incrostazioni di calcare 
  • pulire e lucidare l'argenteria con una spugnetta morbida (se vuoi, puoi sostituire l'acqua con qualche goccia di succo di limone).

Se non si pratica la pulizia ecologica, buona parte delle pulizie appena elencate andrebbero risolte con un diluente a base di combustibili fossili, di prodotti a base di soda caustica oppure con una retina abrasiva molto forte. Si tratta di rimedi troppo aggressivi che rischiano di rovinare e graffiare le superfici ma anche, a volte, di intossicare chi li utilizza. Senza considerare il danno all'ambiente.

Cenere cotta nell'acqua: la lisciva 
La cenere di legna e della semplice acqua distillata sono gli unici ingredienti della lisciva.
Si tratta di una soluzione alcalina che è anche un detersivo naturale a bassissimo impatto ambientale, davvero favoloso, ottima base lavante multiuso, versatile e semplice da realizzare. Io la preparo con il metodo express che mi da ottimi risultati senza costringermi a lunghe attese davanti ai fornelli. La ricetta tradizionale prevede almeno due ore di cottura e l'utilizzo di acqua del rubinetto ma da quando ho provato questa versione, e mi sono trovata benissimo, consiglio a tutti e anche a te di prepararla così.
Ti servono:

  • Una vecchia pentola in acciaio, un colapasta e un cucchiaio di legno che dovrai destinare solo alla preparazione di lisciva e detersivi vari. Non potrai più usarli per uso alimentare.
  • Un telo per filtrare la lisciva
  • Cinque parti di acqua distillata
  • Una parte di cenere

Accendi il fornello e metti su la pentola con l'acqua. Io utilizzo un bicchiere di plastica riciclato per misurare le dosi: cinque d'acqua e poi uno di cenere. Per esempio, dieci bicchieri d'acqua e due di cenere. Quando l'acqua bolle versa dentro la cenere e attendi circa cinque minuti. Poi spegni e scola tutto dentro un contenitore dove avrai precedentemente posizionato il colapasta con il telo di cotone. In questo modo filtri tutto. Il liquido che estrai è la lisciva. Facile, no?
A questo punto fai raffreddare bene e poi conservala dentro dei contenitori per detersivi riciclati. Mi raccomando di attaccarvi un'etichetta con il nome per evitare di confonderlo con altri prodotti. Infatti la lisciva è molto corrosiva e deve essere trattata con cautela.
Il fatto che si tratti di un detergente naturale non significa che non possa causare problemi. Per questo motivo di devo dare delle importati avvertenze:

  • tieni la lisciva lontano dalla portata dei bambini
  • non usare mai la lisciva senza guanti
  • scrivi in modo leggibile l'etichetta in modo da non confonderla con altri detersivi
  • non mescolare mai la lisciva con altri detergenti 

Dalla preparazione della lisciva otterrai un liquido adatto alle pulizie domestiche che dovrai diluire con dell'acqua e addizionare con oli essenziali.
Per la pulizia dei pavimenti, per esempio, diluisco circa 50 ml di lisciva in un secchio d'acqua calda e poi aggiungo qualche goccia di olio essenziale di cajeput (ma puoi utilizzare altri oli essenziali disinfettanti come il teatree, la lavanda, etc.). Puoi anche preparare prima la miscela di lisciva e olio essenziale in modo da averla già pronta da versare nel secchio d'acqua.
Per pulire piastrelle e vetri, puoi preparare uno spray con mezzo bicchiere di lisciva in un litro d'acqua distillata e undici gocce di olio essenziale di teatree.

Cenere pura
Ottimo antiodore, la cenere può essere riutilizzata per eliminare odori sgradevoli causati dal soggiorno di piccoli animali domestici oppure dall'umidità. Puoi usarla così:

  • strofina una manciata di cenere sulla coperta della cuccia del cane oppure arricchisci la lettiera del gatto per neutralizzare i cattivi odori
  • nella gabbietta degli uccelli puoi aggiungere la cenere nei box di nidificazione allontanando così cattivi odori, acari e altri parassiti
Nell'orto e in giardino 

Esistono sicuramente altri fertilizzanti migliori della cenere di legna, ma vale comunque la pena di utilizzarla come concime soprattutto perché si tratta di un prodotto naturale. Inoltre, l’uso della cenere come concime è una pratica antichissima: le agricolture più primitive erano basate proprio sulla distruzione  col fuoco di tratti di foresta e sulla successiva coltivazione delle aree rese libere e contemporaneamente fertilizzate dalla cenere.  
La cenere si può utilizzare per la fertilizzazione di base delle colture, distribuendola direttamente sul terreno prima della vangatura o comunque dell’ultima lavorazione che precede la semina o il trapianto. In questo modo si mescola al suolo e cede alle radici gli elementi di cui è ricca: fosforo, potassio, magnesio e calcio.
Pensa che utilizzando almeno 2 kg di cenere ogni 10 metri quadrati di terreno (ma non più di 2,5 kg) questo si arricchisce di quantitativi sufficienti di tutti gli elementi nutritivi utili per qualunque coltura, con la sola eccezione di azoto e zolfo che, all'occorrenza, vanno addizionati separatamente.
In generale, può essere aggiunta al compost o usata nelle aiuole, mezzo bicchiere di cenere per ogni pianta da coltivare. Indicata soprattutto per piante (da fiore o da frutto) che amano i terreni più alcalini (per esempio i pomodori).
Per tenere lontane lumache e altri parassiti, metti uno strato abbondante di cenere intorno alle aiuole.
Anche la Comunità Europea ammette l'uso della cenere come fertilizzante. Ha infatti emanato il regolamento Cee 2092/1991 ponendo solo il limite che derivi da "legname non trattato chimicamente dopo l’abbattimento".
Insomma, la cenere è un vero tesoro per diverse ragioni:
  • è gratuita
  • è naturale
  • è a basso impatto ambientale
  • ci consente di riciclare qualcosa che altrimenti andrebbe gettata via
  • è versatile

Zanzare addio!

Il problema delle zanzare è davvero fastidioso, specie per chi come me è una specie di antenna umana attira-zanzare e per chi, come mia figlia, non è particolarmente soggetta ai morsi di zanzara, fortunatamente, ma anche un solo morso provoca una reazione esagerata che nel giro di qualche minuto trasforma un piccolo brufoletto in un gigantesco ponfo caldo, rossastro, doloroso e pruriginoso. Se non interveniamo subito, in questi casi, possiamo essere costretti a dover utilizzare gli antistaminici o addirittura il cortisone. E' capitato, purtroppo. Dipende dalla violenza della reazione allergica. Inoltre, da quando è arrivata la zanzara tigre anche nelle nostre zone, difenderci dai morsi è diventato più importante che mai. Il suo morso può infatti essere causa di gravi reazioni allergiche.
Da qualche anno abbiamo finalmente trovato un rimedio efficace e naturale per arginare sul nascere i possibili effetti dannosi di un morso: il gel dopo-puntura auto-prodotto a base di gel di aloe e oli essenziali,  da applicare immediatamente sulla parte colpita in uno strato leggero, senza massaggiare. Evita la reazione infiammatoria immediata, riducendo sensibilmente anche i tempi di guarigione. Lo teniamo sempre in borsa insieme allo spray anti-zanzare.

Lo spray anti-zanzare è un ottimo aiuto per stare all'aria aperta. In genere lo spruzziamo sulle zone "più calde" come polsi e caviglie ma può essere necessario distribuire uniformemente il preparato anche su una zona più ampia di pelle "scoperta".  Il fatto che lo spray è assolutamente naturale, prodotto da noi, ci permette di utilizzarlo liberamente e con la frequenza che preferiamo.

La sensibilità al morso delle zanzare è un vero grattacapo specie se si vive in campagna, come noi. Per questo motivo nella stagione estiva, e non solo, in casa nostra la questione zanzare è trattata con la dovuta importanza.

Uno degli investimenti più importanti e significativi che si può fare in una casa è l'installazione delle zanzariere in tutte le porte e finestre. Ormai il mercato offre davvero soluzioni sempre più adattabili alle nostre esigenze e anche alle nostre tasche: si va dalle zanzariere fisse a quelle mobili a rullo a quelle molto economiche composte semplicemente di una rete in tessuto lavabile e del velcro adesivo. Si può scegliere in base alle proprie necessità oppure realizzarle da soli. Qui qualche idea davvero semplice e carina. E' molto importante non avere la preoccupazione delle zanzare che entrano in casa ma non solo quelle. Io, ad esempio, ho qualche "problemino" a rapportarmi con gli scarafaggi. Ti assicuro che solo a scrivere la parola scarafaggio sento i brividi salire su per la schiena. Noi abbiamo optato per le zanzariere mobili a rullo in tutte le finestre: ci proteggono da visite sgradite di vari tipi di insetti ma anche di tutto ciò che vola, striscia o saltella.
Un'alternativa per dormire sogni tranquilli è sicuramente la zanzariera da letto a baldacchino, utile per noi adulti ma necessaria per le culle dei neonati che sono molto sensibili e delicati.
Utilissime in casa, al posto delle nocive piastrine con emanatore elettrico, le trappole per zanzare, da posizionare nelle camere da letto e nei luoghi dove abbisogna. Qui il post per prepararle in casa.

Non lasciare l'acqua nei sottovasi delle piante è un'altra delle regole da non sottovalutare. Infatti le zanzare hanno bisogno di acqua stagnante per depositare le loro uova e infestare anche la casa più pulita e sterile. Se proprio non possiamo fare a meno dell'acqua nel sottovaso, allora mettiamoci dentro pochi centimetri di filo di rame. Andrà bene anche la parte interna di un pezzettino di filo elettrico. Al contatto con l'acqua libera ioni attivi che rendono impossibile la deposizione delle uova e la vita delle larve eventualmente presenti. Per lo stesso motivo, bisogna evitare la formazione di raccolte d’acqua anche dentro secchi. bacinelle, bidoni, giochi per bambini come secchielli o piscine gonfiabili, anche di piccola dimensione, tenere rasati i prati ed eliminare le sterpaglie.

Le piante aromatiche svolgono una blanda azione repellente. Contrariamente a quanto si pensi, basilico, citronella, geranio, lavanda e timo su balconi e terrazze, tengono lontane le zanzare svolgendo un'azione davvero poco significativa, a meno che non scuotiamo ripetutamente le piante stesse in modo da diffondere nell'ambiente le essenze in esse contenute.

Ecco perché invece l'utilizzo del diffusore di oli essenziali è sicuramente raccomandato. La dispersione nell'aria degli oli essenziali balsamici e pungenti come eucalipto e menta piperita oppure repellenti come citronella e geranio, funziona molto bene perché sono proprio le essenze a svolgere l'azione desiderata. Io lo tengo sempre accesso soprattutto in cucina che è la stanza più frequentata della casa, il cuore delle attività familiari ed il luogo per eccellenza del ritrovarsi tutti insieme a chiacchierare a tavola. La porta è sempre aperta e dunque serve un repellente capace di diffondersi nell'aria uniformemente ed in maniera gradevole per tutti noi.

 Nella parte esterna della casa non mancano mai le torce ad olio, le candele e gli zampironi alla citronella o al geranio. Li accendiamo al calar del sole, poco prima del tramonto, proprio quando i "vampiri" di preparano all'attacco, in modo da creare una sorta di scudo-barriera con odori a loro sgraditi. Inoltre, provvediamo ad effettuare una disinfestazione periodica (da 15 a 40 giorni, in base alla stagione) per mezzo della pompa a spruzzo a spalla (o a mano), nelle zone dove le zanzare vanno a posarsi come alberi, siepi e sui muri esterni della casa fino a circa un metro e mezzo di altezza. Cerchiamo di utilizzare prodotti il più possibile eco-bio a base di ingredienti naturali che preservano gli insetti cosiddetti "utili" rispetto a quelli dannosi come mosche e zanzare.

Un altro modo naturale per eliminare le zanzare è quello di "invitare" a casa nostra animali predatori ghiotti di zanzare come gechi e pipistrelli.
Il geco è un rettile innocuo per gli esseri umani, malgrado il suo aspetto minaccioso. Si dice che porti fortuna alla casa dove vive probabilmente perché provvede in maniera naturale ad eliminare gli insetti di cui si nutre. Si muove spostandosi dai soffitti alle pareti e spesso si aggira intorno alle luci artificiali, di solito circondate da insetti, dove trova abbondanti prede.
Il pipistrello insettivoro è noto per il suo aspetto inquietante di topo volante ma anche per il suo appetito per le zanzare. In realtà non si nutre esclusivamente di zanzare ma di tutti gli insetti che incontra. Purtroppo non incontrerà mai la zanzara tigre che è attiva di giorno mentre lui è un animale notturno. Acquistare o costruire una bat-box potrebbe essere un buon modo per attirarlo dalle tue parti. Qui un articolo di Focus sulle bat-box.

La prevenzione dei mali stagionali con l'aromaterapia


In questo periodo dell'anno iniziano i cosiddetti "mali stagionali" o "malattie da raffreddamento". Come sappiamo, si tratta di eventi più o meno fastidiosi che derivano essenzialmente dal contagio di altre persone già infette.
Un corpo sano, con difese immunitarie vigorose, teme sicuramente meno di patirne le conseguenze ma per arrivare a questo appuntamento annuale in piena forma fisica, occorre dedicarsi al proprio benessere ogni giorno dell'anno. In ogni caso, è abbastanza frequente soffrire di qualcosa nel periodo invernale: che sia un mal di gola passeggero o una febbre da cavallo, possiamo fare sempre qualcosa per prevenire l'infezione, alleviare i sintomi ed evitare di diffondere i nostri germi ai nostri cari.
Partendo dal presupposto che stiamo già molto attenti all'igiene ed evitiamo il contatto diretto con persone che hanno segni evidenti della malattia, non dimentichiamo che la via preferita da virus e batteri rimane senz'altro quella aerea. Ambienti chiusi ed affollati sono quindi da evitare. Ma non sempre possiamo farlo!
Un aiuto gradevole ed efficace consiste nel diffondere negli ambienti degli oli essenziali dal potere battericida utilizzando, preferibilmente, un diffusore elettrico ad infrarossi.
In mancanza del diffusore ad infrarossi, possiamo tranquillamente optare per un diffusore in ceramica o vetro, di quelli che sfruttano il calore di una candela accesa per diffondere gli oli contenuti in un piccolo recipiente d'acqua.
Un altro metodo davvero casalingo consiste nel disperdere gli oli essenziali in una piccola ciotola di acqua bollente. L'effetto durerà soltanto finché l'acqua avrà una temperatura abbastanza alta ma è sicuramente meglio di niente.
Se poi in casa abbiamo un malato, allora  è permesso ogni mezzo purché non rinunciamo alla disinfezione dell'aria.
Quali oli essenziali scegliamo? Soltanto oli biologici che riportano la scritta "olio essenziale puro al 100%". Diffida dalle essenze profumate che vengono vendute per i diffusori perché contengono composti chimici che con il calore, disperdendosi nell'aria, danno vita a sostanze tossiche e certamente non salutari.
Qualche suggerimento.
  • Qualche goccia di olio essenziale di eucalipto contribuisce alla disinfezione dell'aria(1): grazie al suo potere battericida previene affezioni contagiose e polmonari; si può utilizzare da solo o insieme ad altri oli essenziali che ne rinforzano l'effetto o aggiungono altri effetti interessanti (balsamici, espettoranti...).
  • L'olio essenziale di limone è utile per risolvere tantissimi piccoli problemi e dedicherò sicuramente un post soltanto a questo. E' noto il suo potere battericida(2) che possiamo sfruttare anche diffondendone l'essenza nell'aria. Qualche goccia nel diffusore ci terrà al riparo dalle infezioni e riempirà l'aria di profumo delizioso.
  • Un altro olio essenziale veramente importante è quello di Ravintsara, eccezionale antivirale soprattutto per le vie respiratorie, antinfettivo con un'efficace azione antibiotica, elimina i rischi di infezione secondaria nei casi di malattia virale. Rinforza l'immunità. Perfetto per contrastare le epidemie stagionali.
  • Anche l'olio essenziale di menta piperita vanta delle ottime proprietà antisettiche(3) che, unite a quelle ben note balsamiche e rinfrescanti, ne fanno un olio dalle innumerevoli applicazioni. Utile per disinfettare gli ambienti, con i suoi vapori è efficace anche contro l'emicrania e per liberare il naso quando siamo raffreddati.
Naturalmente sono tanti gli oli che si possono consigliare, come il timo, la lavanda, il teatree, il cajeput ed il pino silvestre e tanto ci sarebbe da dire su ognuno di questi preziosi doni della natura. Se desideri altri post per approfondire l'argomento, invia una segnalazione tramite il modulo a destra del blog :)

Ed ecco la ricetta che durante l'epidemia di influenza può evitare che le persone si ammalino: per la prevenzione nei luoghi (casa, ufficio...) prepara una miscela di oli essenziali in parti uguali, mescolandoli in un flacone da 10 ml con contagocce. Versa 10 gocce della miscela nel diffusore, con l'acqua, e diffondi un'ora al mattino e un'ora la sera. Unica precauzione: se qualcuno soffre di asma bronchiale o laringospasmo non eccedere con le essenze balsamiche come la menta e l'eucalipto perché potrebbero indurre una crisi..
  • Miscela di limone, eucalipto radiata e ravintsara
  • Eucalipto radiata, teatree e ravintsara
  • Eucalipto, pino silvestre, lavanda, timo
L'acquisto di alcuni oli essenziali è un sicuro investimento per tutta la stagione fredda ma teniamo sempre presente che possono avere proprietà tali da risultare pericolosi se utilizzati con faciloneria. In fondo a questo post troverai alcuni testi che consiglio vivamente a chi volesse avvicinarsi all'aromaterapia e conoscere le proprietà degli oli da acquistare. Se invece ti piacerebbe curarti con l'aromaterapia, allora affidati ad un bravo aromaterapeuta che saprà consigliarti anche in base ai tuoi problemi e condizioni, che sono sempre soggettivi.

note
(1) la nebulizzazione di un'emulsione al 2% di essenza di eucalipto uccide il 70% degli stafilococchi ambientali.
(2) Gli studi di Morel e Rochaix, sull'azione battericida dell'essenza di limone, hanno dimostrato che: 
a) i vapori dell'essenza di limone neutralizzano il meningococco in 15 minuti, il bacillo di Eberth (tifo) in meno di un'ora, il pneumococco in 1-3 ore, lo stafilococco aureo in 2 ore, lo streptococco emolitico in 3-12 ore.
b) l'essenza neutralizza il bacillo di Erberth in 5 minuti, lo stafilocco in 5 minuti, il bacillo di Loeffier (difterite) in 20 minuti. Sterilizza il bacillo della tubercolosi nella dose dello 0,2%.
(3) l'essenza di menta uccide lo stafilococco in 3,5 ore (L. Sevelinges), neutralizza il bacillo della tubercolosi nella dose di 0,4 per mille (Courmont, Morel, Rochaix)

Bibliografia e testi consigliati
Jean Valnet - Aromaterapia. Guarire con le essenze delle piante
Daniele Festy - La mia bibbia degli oli essenziali

Luca Fortuna - Aromaterapia Naturopatica
Stefano Silvestri - Aromaterapia. Sinergia tra corpo e mente


Dolci coccole pasquali

Cosa regalare a mia figlia, che è allergica al cioccolato, anzichè il classico uovo pasquale?
Detto fatto, un'idea che le è piaciuta molto, soprattutto perchè si tratta di vere "dolci coccole" per i piedi che, dopo ore ed ore di danza, fanno bene al corpo e allo spirito.
Allo scopo, ho pensato di rivisitare la ricetta delle bombe frizzanti in tema pasquale.

Ingredienti:
200 grammi di bicarbonato di sodio
100 grammi di amido di mais
100 grammi di acido citrico
20 gr. fiori secchi di lavanda
10 gocce di olio essenziale di lavanda"
20 gocce di olio essenziale di limone
Olio di riso q.b.

In una bacinella capiente metti il bicarbonato, l'amido, l'acido citrico e mescola bene con un cucchiaio di legno. Metti anche i fiori e mescola ancora. In un bicchiere di plastica versa due dita di olio di riso (o vinaccioli o altro olio leggero) e versarci dentro gli oli essenziali. Versa gli oli sulle polveri, metti i guanti in lattice e comincia ad impastare con le mani. Devi impastare tutto ben bene ed aggiungere dell'altro olio, qualche goccia per volta, in modo da rendere l'impasto omogeneo e coeso pur rimanendo abbastanza asciutto.
Mentre prepari questa ricetta ti raccomando di fare attenzione a non utilizzare acqua per nessuna ragione. Anche una sola goccia manderebbe a monte tutto il lavoro che hai fatto perchè bicarbonato e acido citrico reagiscono insieme se a contatto con l'acqua (a questo si deve il potere frizzante).
A questo punto puoi cominciare a realizzare delle palline premendo bene tra le mani.
Come vedi nelle foto, io ho messo ogni pallina dentro una pirottina per dolcetti che poi ho adagiato negli incavi di un cartone porta-uova. Poi ho pensato di confezionare queste dolci coccole come se fossero delle vere uova. Ho ritagliato dei porta-uovo a due posti e posizionato due dolci coccole. La sera prima avevo già preparato dei gusci d'uovo dagli scarti della preparazione della pastiera. Infatti avevo lavato i gusci con acqua calda e sapone per i piatti e poi bolliti 10 minuti per renderli sterili. Così, ho posizionato sopra ogni dolce coccola un guscio d'uovo e poi ho confezionato il tutto con un nastro in tessuto. Ho realizzato anche qualche confezione a caramella con della carta crespa turchese.
Come si utilizzano. Una bacinella di acqua calda, una dolce coccola ed avviene la magia: l'acqua comincia a frizzare e si trasforma in un bagno cosmetico degno di una spa, rilassante, idratante, con fiori di lavanda, mentre l'aria di riempie del profumo degli oli essenziali. Dieci minuti di magico relax prima della buonanotte. Naturalmente è possibile utilizzare due o più coccole per un vero bagno in vasca.
Buona Pasqua!

Acqua di rose home-made

20 gr. petali di rose fresche (o secche)
200 ml acqua distillata bollente
5 ml di glicerina vegetale
1 goccia di olio essenziale di rosa*
Conservante cosgard (16 gocce ogni 100 gr)

Quando si cominciano a raccogliere le prime e profumatissime rose dell'anno è il momento giusto per cimentarsi nella preparazione dell'acqua di rose.
Per preparare questa ricetta ho utilizzato i petali di quattro rose che ho colto nel mio giardino ed ho ottenuto una profumatissima acqua, perfetta come tonico dopo la detersione serale.
Per prepararla, dopo aver scelto i petali più belli e profumati di circa tre/quattro rose (20 grammi in tutto) mettili in una ciotola capiente e versaci sopra l'acqua bollente. Mescola e lascia in infusione per sette ore circa.
Trascorso questo tempo filtra con un colino a maglia fitta e strizza bene tutti i petali. Infine versa l'olio essenziale nella glicerina e versa tutto insieme nell'infuso. Non dimenticare il cosgard!

* Si estrae per distillazione dei petali freschi ed è molto prezioso e costoso: pensa che servono ben 60.000 (sessantamila) rose per ricavare soltanto 28 grammi di olio essenziale.

Gel dopobarba speziato aloe vera

Questo fresco gel dopobarba e tonico con aloe vera, dal profumo piacevolmente speziato, lenisce la pelle dopo la rasatura, favorisce la guarigione e tonifica la pelle.

Cosa occorre:
90 g di gel aloe vera puro (fresco, estratto dalla pianta)
15 gtt o.e. vaniglia
15 gtt.o.e. vetiver
5  gtt o.e. pino silvestre
5  gtt o.e. eucaliptus
5  gtt o.e. menta piperita

Procedimento:
L'ideale sarebbe quello di utilizzare un disperdente, che diluisce cioè l'olio essenziale in un composto indrosolubile e quindi affine al gel d'aloe che ha una base acquosa. In questo caso versare le quantità necessarie di disperdente (tipo solubol) e degli oli essenziali in una ciotola e mescolare tutto con una mini frusta o una spatola in legno. Aggiungere il gel di aloe vera e mescolare accuratamente. Avremo una preparazione stabile e legata.  Se non disponiamo del disperdente, però, possiamo mettere gli oli essenziali in una ciotola e poi aggiungere il gel d'aloe e mescolare tutto con una mini frusta. In questo caso agiteremo il flacone prima di ogni utilizzo per favorire l'emulsione degli oli con il gel d'aloe.
Trasferire il composto in un bottiglia con tappo erogatore per evitare di contaminare il delicatissimo gel con le mani quando preleveremo la dose desiderata.
Ben conservato, nel suo flacone con tappo erogatore e lontano da fonti di luce diretta e di calore, si conserva per almeno tre mesi. Se ne avete la possibilità, comunque, si consiglia sempre di aggiungere 16 gocce di cosgard (conservante vegetale).

Gel ai semi di lino

Questa è una ricetta davvero facilissima che assicura risultati inaspettati: capelli morbidi, lucidi e fluenti come non li avete mai avuti.
Io faccio un impacco pre-shampoo con questo gel distribuendolo su lunghezze e punte e lo lascio in posa almeno 30 minuti. Se ho tempo lo lascio anche più tempo senza problemi. Poi, faccio lo shampoo come sempre. 
La prima volta che l'ho fatto non immaginavo un risultato così. Il segreto sta tutto nei semi lino che attraverso questo gel purissimo esplicano tutti i loro effetti benefici.
Servono i semi di lino che si acquistano al supermercato.

Per 100 gr di semi di lino ci servono 650 gr di acqua distillata.
Per prima cosa li mettiamo in un pentolino a mollo nell'acqua distillata, meglio se per una notte intera. Di solito io preparo il gel la sera e li tengo a bagno al massimo per un paio d'ore. Il risultato è ottimo lo stesso.
Dopo l'ammollo, mettiamo il pentolino sul fornello e facciamo bollire per dieci minuti.
A questo punto aspettiamo che si raffreddi cinque minuti e cominciamo a filtrare il gel.
Apro una parentesi: avevo letto che per filtrare il gel bastava un colino a maglia larga e un pochino di pazienza ma devo dire che pur avendone tanta, di pazienza, e pur mettendoci anche tanto impegno, le prime volte il risultato era sempre scarso.
Poi, l'illuminazione! Il passaverdure che avevo conservato nel ripostiglio aveva risvegliato una speranza e così, armata di buona volontà e tanto olio di gomito (*dicesi per le operazioni manuali faticose e ripetitive) ecco finalmente il risultato dei risultati: gel a volontà!

Con il colino era infatti un'impresa faraonica cavare un pochino di gel. Ho fatto le foto dei due metodi per farvi notare la differenza. Il risultato parla da solo.
Quando abbiamo ricavato quanto più gel possibile ed i semi diventano  asciutti, possiamo aggiungere un cucchiaio colmo di glicerina vegetale liquida, due cucchiai rasi di miele fluido, un cucchiaio di succo di limone ed un pizzico di sale.
Mescoliamo ben bene e prepariamoci alla coservazione.
Questa è la ricetta del gel purissimo senza conservanti, dunque la maniera migliore per organizzarci è quella di suddividere in monodosi adatte, per quantità, alla lunghezza dei nostri capelli e successivamente di congelarle. Nel mio caso, avendo capelli lunghi, utilizzo dei bicchierini in plastica da caffè. Sono perfetti per la mia maschera. Se avete capelli corti  potete versare il gel dentro dei contenitori per il ghiaccio. Regolatevi voi. Io metto tutto nel congelatore per 24 ore, poi ripongo le monodosi dentro un sacchetto per alimenti, più comodo da tenere in frezeer.

Scegliere la natura

Il nostro organismo è una macchina perfetta che ha bisogno di nutrirsi per produrre energia sufficiente a sostentarsi e svolgere tutte le attività giornaliere. Dal cibo che ingeriamo preleva la quantità sufficiente ai propri bisogni, ne conserva una parte in eccesso, diciamo in magazzino, nel caso le servisse una riserva, ed elimina gli scarti della "lavorazione".
Non esiste una macchina con le stesse caratteristiche del nostro organismo, non è possibile paragonarla a nessun altro congegno conosciuto. I processi interni al nostro corpo sono tanti e complicatissimi. 
Salute significa che tutto va per il verso giusto, che ogni organo è ben irrorato e svolge bene la propria funzione in sintonia con tutti gli altri organi, che ogni cosa è al proprio posto e tutte le funzioni procedono senza intoppi. Significa che non ci saranno sorprese e tutto procede secondo un ordine ben preciso e secondo protocolli che vengono seguiti nei tempi e modi che la natura ha deciso. 
Salute significa equilibrio.
Significa che ogni elemento che entra nel nostro organismo troverà un comitato di accoglienza che lo guiderà passo passo a trovare il proprio scopo in  questo complicatissimo processo, che tutto si svolgerà senza problemi e che alla fine questo elemento avrà dato il proprio contributo o sarò passato, diciamo, a fare una visita di piacere.
La malattia è dunque uno squilibrio, una procedura sbagliata che genera un'anomalia dentro un processo già avviato e funzionante, che la natura ha progettato così.
Dobbiamo quindi aver cura del nostro organismo perchè tutto si svolga nel migliore dei modi, nel rispetto della programmazione naturale, ma senza decisioni drastiche che alla fine influenzerebbero negativamente  la nostra quotidianità e la nostra vita.
Attenzione. informazione, scelta.
Inquinamento ambientale e cattiva alimentazione sono le cause principali di alcune malattie tipiche del nostro secolo. Questo perchè negli anni, con la crescita del benessere dovuto al progresso e all'industralizzazione, si sono modificati anche degli equilibri fondamentali nel nostro ambiente. L'introduzione di sostanze nuove nell'acqua e nell'aria ma anche nei cibi confezionati, hanno modificato il nostro mondo e le nostre abitudini, creando nel contempo anche una sorta di assuefazione a certe sostanze, eccipienti e additivi assolutamente tossici.
Facciamo del nostro meglio per cambiare  le cose. Cominciamo ad aver cura di leggere gli ingredienti contenuti nelle cose che acquistiamo. Cibo, cosmetici, detersivi, sono cose che compriamo e che vengono in contatto con il nostro organismo quotidianamente. La loro composizione è destinata ad influenzare e a volte a cambiare la nostra. Gli alimenti tramite l'intestino, i cosmetici e i detersivi tramite la pelle, tutte le sostanze volatili attraverso i bronchi: ogni elemento introdotto provoca una reazione che può essere benevola ed utile al nostro sostentamento oppure nociva e viziosa. Allergie e intolleranze, ad esempio, sono un campanello d'allarme da non sottovalutare poichè palesano una reazione "di protesta" ai numerosi bombardamenti chimici e non.

Leggere attentamente l'elenco degli ingredienti ed informarsi della loro eventuale tossicità è il primo passo verso la scelta consapevole. Noi e i nostri cari meritiamo più attenzione, meritiamo di sapere cosa mangiamo o ci spalmiamo addosso. Nessuna casa produttrice verrà da noi a confessarci di utilizzare delle sostanze nocive. Il business delle grandi aziende tende alla vendita, non all'informazione.
Utilizzare la conoscenza, il progresso e l'informazione per vivere meglio significa valorizzare ciò che ci offre la natura con la consapevolezza di fare la scelta migliore per noi e la nostra famiglia. La nostra salute e quella dei nostri cari dipendono da questo.

Gel lenitivo aloe vera alla rosa

Questo gel di aloe vera cura la pelle disidratata, secca, desquamata, la pelle matura, con  rughe, devitalizzata, irritata e sensibile.
Si può utilizzare come gel rassodante per viso e contorno occhi, al posto della crema viso, contorno occhi e corpo, oppure per fare una maschera idratante (meglio in frigorifero alcune ore prima di applicare uno strato spesso) 

Cosa occorre:
90 g di gel aloe vera puro (fresco, estratto dalla pianta)
20 gtt o.e. rosa

Procedimento:
L'ideale sarebbe quello di utilizzare un disperdente, che diluisce cioè l'olio essenziale in un composto indrosolubile e quindi affine al gel d'aloe che ha una base acquosa. In questo caso versare le quantità necessarie di disperdente (tipo solubol) e di olio essenziale in una ciotola e mescolare tutto con una mini frusta o una spatola in legno. Aggiungere il gel di aloe vera e mescolare accuratamente. Avremo una preparazione stabile e legata.  Se non disponiamo del disperdente, però, possiamo mettere gli oli essenziali in una ciotola e poi aggiungere il gel d'aloe e mescolare tutto con una mini frusta. In questo caso agiteremo il flacone prima di ogni utilizzo per favorire l'emulsione degli oli con il gel d'aloe.
Trasferire il composto in un bottiglia con tappo erogatore per evitare di contaminare il delicatissimo gel con le mani quando preleveremo la dose desiderata.
Ben conservato, nel suo flacone con tappo erogatore e lontano da fonti di luce diretta e di calore, si conserva per almeno tre mesi. Se ne avete la possibilità, comunque, si consiglia sempre di aggiungere 16 gocce di cosgard (conservante vegetale).

Burro di cocco homemade


Il burro di cocco è profumatissimo, leggero, facilissimo da fare in casa. Serve un solo ingrediente: la farina di cocco che compriamo al supermercato.
Ne prepariamo sempre piccole quantità perchè irrancidisce facilmente e dunque va conservato in frigorifero e consumato in una/due settimane. Se non riusciamo a consumarlo prima che si rovini non c'è pericolo che non ce ne accorgiamo, infatti l'odore del rancido è molto pungente!
Cosa facciamo con il burro di cocco?
Lo usiamo al posto del burro per la preparazione dei dolci,  lo spalmiamo sul corpo per un'idratazione profonda ed una pelle morbida e delicamente profumata, oppure ne facciamo un impacco pre-shampoo per idratare i capelli secchi e crespi.

Cominciamo col versare cinque cucchiai di farina di cocco in un pentolino.
Versiamo dell'acqua sulla farina, lentamente e a cucchiaiate, fino a ricoprire completamente tutto. Diciamo che 5 millimetri di acqua sopra la farina sono sufficienti.

Accendiamo il fornello e mettiamo sul fuoco. Non serve mescolare.
Deve bollire per cinque minuti dal  momento dell'ebollizione.
 




Nel frattempo prapariamo un vasetto di vetro sopra il quale poggeremo un colino. Versiamo il liquido dentro il colino e schiacciamo bene.

Dobbiamo riuscire a tirare fuori tutto il succo dalla poltiglia che si è formata. Schiacciamo bene con un cucchiaio di legno. Poi, per prelavare le ultime ma importantissime gocce, utilizziamo uno schiacciapatate o un premi-aglio che è piccolino ma fa al caso nostro.

Mettiamo un pochino di poltiglia per volta e premiamo fino in fondo. Mettiamo da parte la farina secca che utilizzeremo prima della doccia come esfoliante delicato.

Chiudiamo il vasetto e riponiamolo in frigo per almeno un'ora. Si formerà uno strato duro in superficie dello spessore di circa un centimetro. Questo è il burro che preleveremo e metteremo da parte (io l'ho messo in una ciotolina).

L'acqua che rimane possiamo metterla in uno spruzzino ed utilizzare dopo la doccia come acqua profumata idratante.




Germogli: auto-produzione in poche mosse

Parliamoci chiaro: eliminare l'inquinamento dalla nostra vita è praticamente impossibile. Dobbiamo pur mangiare e a meno che non abbiamo la fortuna di poter disporre di un orto casalingo da irrigare con acqua pura, siamo costretti ad acquistare verdure e frutta la cui provenienza, nel migliore dei casi, è certa ma sconosciuta. Potreste dire, acquistando prodotti biologici, di avere la certezza della bontà del terreno e dell'acqua che hanno generato il cibo che mangerete? No, la risposta è scontata. Nessuno può essere certo della provenienza degli alimenti acquistati a meno che non si avvalga dell'auto-produzione.
Ma come si fa a produrre del buon cibo in un appartamento nel centro città? La risposta è: produrre da soli i germogli. Non è solo divertente e facile ma anche economico e, soprattutto, salutare.
Possiamo ottenere degli ottimi germogli in poche mosse dedicandogli appena qualche minuto al giorno.
Io ho iniziato questa avventura qualche anno fa, prendendo spunto da un sito che suggeriva di cominciare senza germogliatore ma riutilizzando le vaschette in plastica che di solito contengono le carote o le verdure come la rucola o il songino. Mi è piaciuto molto sperimentare con questi mezzi di fortuna per addentrarmi in una pratica per me nuova e assolutamente strana. Produrre germogli da sola? Mi faceva ridere. Eppure i risultati furono da subito sorprendenti.
I germogli, infatti, crescono facilmente. E' nella loro natura. Metti un seme ed un pochino di umidità e... il gioco è fatto. Diciamo che bisogna proprio impegnarsi per rovinare il risultato!
Basta non dimenticare quattro ingredienti per veder realizzato il miracolo della vita che nasce in casa nostra.
  1. L'acqua è l'ingrediente magico. Non deve mancare ma neanche eccedere. Il seme ha bisogno, diciamo, di una "pozione" d'acqua per risvegliarsi dallo stato dormiente ed attivare le reazioni chimiche necessarie a trasformarlo in piantina. Dunque l'acqua deve essere calibrata bene per consentire la magia del risveglio ma senza eccessi in modo da evitare che si formino delle muffe dannose per i germogli.
  2. Clima ideale. Teniamo i nostri germogli ad una temperatura tra i 20 ed i 28 gradi. Questo è l'altro ingrediente magico che favorisce il risveglio di qualsiasi tipo di seme.
  3. L'ossigeno deve circolare liberamente, perchè avvenga la magia i semi devono respirare.
  4. Ultimo ingrediente ma non meno importante è la luce. Non è necessaria per tutti i tipi di semi ma soltanto per quelli "a foglia" e soltanto dopo tre o quattro giorni di germinazione. La luce, come sappiamo, permette la fotosintesi e la formazione della clorofilla, fonte di energia. In ogni caso, la luce del sole deve essere sempre indiretta perchè altrimenti rovinerebbe tutto il nostro lavoro.
Adesso utilizzo un germogliatore in terracotta che ho acquistato su www.macrolibrarsi.it(1). E' perfetto perchè crea un clima umido ideale per i germogli,  le vaschette di aprono e chiudono con il sistema di apertura luce/buio ed hanno il fondo forato in modo da permettere lo scolo dell'acqua tra un ripiano e l'altro.
(2) Per prima cosa mettiamo a mollo i nostri semi per qualche ora (io ce li tengo tutta la notte) poi li sciacquiamo sotto l'acqua corrente e li disponiamo dentro le vaschette (3)(4). Chiudiamo il coperchio (5). A questo punto, i nostri semini hanno bisogno della loro pozione magica (l'acqua) almeno tre volte al giorno. Procuratevi uno spruzzino che riempirete d'acqua e coccolate i vostri semini con delle doccette di acqua fresca (6). Già dopo qualche ora il miracolo avrà inizio e dai semini cominceranno ad uscire dei piccoli germoglietti (7).
In base al tipo di seme che abbiamo scelto, aspetteremo dai 2 ai sette giorni per il raccolto. I semi in foto sono di erba alfa medica (quelli piccoli giallini) e di ravanello (quelli bruni più gradi). Entrambi i semi sono per germogli di tipo "a foglia" e dunque dopo tre giorni avranno bisogno anche di luce indiretta per completare la crescita.
Per cominciare, comunque, non serve acquistare subito un germogliatore.
In un altro post ti farò vedere come costruirne uno in casa riciclando le vaschette per le verdure del supermercato. Poi, quando avrai provato e avrai deciso di continuare con l'auto-produzione di germogli, allora sarai pronta a comprarne uno.
E quando sono pronti?  Puoi consumarli subito o conservarli in frigorifero fino ad una settimana dentro una busta per alimenti.
Come consumarli?
Ogni tipo di germoglio ha un gusto a se, a volte vicino al sapore della pianta adulta. Per esempio, i germogli di rucola hanno un sapore simile alla rucola così come i germogli di ravanello ricordano il sapore dei ravanelli. Dunque dipende dai tuoi gusti abbinare i germogli ad altri alimenti oppure consumarli da soli. Ecco qualche suggerimento:
  1. crudi con un'insalata mista 
  2. frullati nei succhi freschi o nei frullati
  3. centrifugati da soli o con altre verdure
  4. nei panini imbottiti insieme ad altri ingredienti
  5. negli involtini con altre verdure
  6. cotti al vapore
  7. mescolati alle zuppe al momento di servire



Sono trascorsi due giorni durante i quali ho provveduto ad innaffiare i germogli tre volte al giorno, utilizzando lo spruzzino pieno d'acqua fresca.
Crescono a vista d'occhio!

Adesso è arrivato il momento di aprire le "finestrelle" del germogliatore in modo di consentire alla luce di entrare.

Sembra un piccolo condominio con i balconi fioriti!|
Ancora un paio di giorni e saranno pronti.